Ricerca e programmi ministeriali
I Sistemi sanitari, nel perseguire l'obiettivo di produrre il maggior livello di salute possibile dei cittadini, devono essere sempre più in grado di utilizzare in modo efficace ed efficiente le risorse assegnate. Ciò è conseguibile attraverso strumenti diversificati, uno dei quali, di grande importanza, è certamente costituito dalla ricerca e innovazione sanitaria.
Oltre alla ricerca di base, che ha come obiettivo primario l'avanzamento della conoscenza e la comprensione teorica delle relazioni tra le diverse variabili in gioco in un determinato processo, riveste importanza strategica, per l’innovazione dei sistemi sanitari, la ricerca finalizzata, che è svolta allo scopo di trovare soluzioni pratiche e specifiche.
La ricerca sanitaria finalizzata, inclusa quella sui sistemi sanitari, per essere efficace e produttiva, ossia in grado di tradurre rapidamente i risultati in azioni migliorative per le attività di prevenzione, cura e riabilitazione, deve essere caratterizzata dalla pervasività, dalla capacità cioè, di operare trasversalmente nei servizi sanitari attraverso il coinvolgimento del maggior numero possibile di professionisti, nella logica di migliorarne le competenze a beneficio della popolazione curata.
Principalmente, l’attività di ricerca condotta in provincia di Trento viene realizzata attraverso:
- la partecipazione ai programmi e ai bandi emessi dall'Unione Europea;
- la partecipazione ai programmi e ai bandi emessi dallo Stato Italiano (es. Ministero della Salute a norma dell'art. 12 del D.Lgs. 502/1992, ...);
- l'approvazione di progetti di ricerca e innovazione sanitaria provinciali, ai sensi dell'art. 24 della legge provinciale 23 luglio 2010 n. 16;
- l'attuazione di iniziative finanziate sul Fondo Unico per la Ricerca previsto dalla L.P. n. 14/2005;
- la sperimentazione clinica sostenuta e finanziata dall'industria farmaceutica o da altre istituzioni/soggetti privati;
- la realizzazione di attività didattiche, di ricerca e sperimentazione su temi di interesse sanitario ovvero il sostegno allo svolgimento delle medesime attività da parte di altre Istituzioni pubbliche e private locali.
Tali attività, nel modello trentino, sono svolte con approccio sinergico tra governo provinciale, università, enti di ricerca, istituzioni e imprese.
Il Dipartimento Salute e politiche sociali della Provincia insieme all’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e alle altre articolazioni del Servizio sanitario provinciale, svolgono, nei confronti di tutte queste azioni, l’importante ruolo di promozione e di collegamento, favorendo lo sviluppo di una rete coordinata e integrata di competenze scientifiche e di risorse.
Ciò contribuisce all’innovazione del Sistema sanitario provinciale, alla crescita culturale e professionale degli operatori e al coinvolgimento attivo dei pazienti nella validazione dei trattamenti sanitari. In tale ottica di sistema è inoltre ritenuto strategico sviluppare processi di convergenza e sinergia tra settore pubblico e investitori privati, favorendo la costituzione di filiere tra circuito della ricerca, circuito della produzione, circuito della formazione e sistema dei servizi afferenti al Servizio sanitario della Provincia autonoma di Trento.
Centrale è anche il ruolo che la Provincia riveste nell’ambito dell’attuazione dei programmi di attività del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), organismo di coordinamento tra il ministero della Salute e le Regioni per le attività di sorveglianza, prevenzione e risposta tempestiva alle emergenze.
Sono infatti le Regioni o gli organi tecnico-scientifici nazionali, quali, ad esempio, Ispesl e Agenas, che, singolarmente o in gruppo raccolgono, vagliano e trasmettono al CCM le lettere d‘intenti, quali avallo delle proposte di progetto avanzate anche da soggetti terzi, nell’ambito dei programmi annuali di attività approvati dal CCM stesso.
Tra i progetti finanziati dal CCM cui la Provincia ha partecipato vi è anche il progetto “Un programma psicoeducativo, rivolto a giovani, di autoregolazione delle emozioni per favorire l’utilizzo consapevole e prevenire l’uso problematico di Internet”, il cui fine è quello di favorire la conoscenza dei principali fattori di rischio dell’uso problematico di internet e l’acquisizione di abilità finalizzate alla prevenzione di fattori di rischio predisponenti il disagio mentale (ansia, depressione e dipendenza) nei giovani. (fare rinvio alla sezione del progetto)
La Provincia autonoma di Trento ha inoltre aderito al Consorzio per la Ricerca Sanitaria (CORIS) della Regione Veneto, Consorzio volontario, costituito tra enti operanti direttamente o indirettamente nel settore della sanità, della ricerca scientifica e dell’assistenza sociale senza scopi di lucro.