Salute sul lavoro: un bene comune
La campagna di prevenzione delle malattie professionali della Provincia di Trento, che ha avuto inizio il 26 febbraio 2014, è stata promossa dalla Provincia in collaborazione con l’Inail di Trento ed è stata condivisa dal Comitato provinciale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Oggetto della campagna
Dall’analisi dei dati sulle malattie professionali messe a disposizione dall’Osservatorio provinciale per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (APSS) relativamente al periodo 2007-2012 è emerso che la priorità di intervento è rappresentata dalle malattie professionali in genere, con particolare riferimento alle malattie muscolo scheletriche.
A partire dal 2004 si è osservata infatti una crescita progressiva dei casi di malattie dell’apparato muscolo scheletrico complessivamente intese (affezioni del rachide, dei muscoli, tendini ecc.). In particolare nel 2012 le denunce di malattie professionali dell’apparato muscolo scheletriche sono state circa l’80% di tutte le denunce, 4 su 10 riguardano gli agricoltori. In Trentino negli ultimi tre anni le malattie denunciate come professionali sono state circa 350-400 casi all’anno mentre prima erano comprese tra 200 e 250. Le maggiori categorie all’interno delle malattie muscolo scheletriche sono le affezioni della colonna vertebrale, ossia il mal di schiena in tutte le sue forme e le patologie degli arti superiori da movimenti ripetitivi.
L’aumento delle malattie professionali è dovuto:
- in parte ad un aspetto normativo. Il DM 9 aprile 2008 infatti, nell’aggiornare le tabelle delle malattie professionali ha introdotto la “presunzione legale d’origine” per molte patologie quali quelle causate da vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano braccio, da sovraccarico biomeccanico... Prima invece per alcune malattie era chiesto l’onere della prova al lavoratore, che doveva dimostrare l’effettivo livello di nocività del lavoro;
- la maggiore attenzione e sensibilità diagnostica dei medici;
- la maggiore consapevolezza dei lavoratori e dei datori di lavoro rispetto ai rischi professionali e alla sintomatologia.
Perché una campagna di prevenzione delle malattie professionali
La promozione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro costituisce per la Provincia di Trento una priorità nelle strategie di politica per la salute. A maggior ragione oggi, in un contesto economico che rischia di relativizzare l’importanza dell’aspetto della sicurezza sul lavoro, è indispensabile agire per rinnovare fattivamente l’impegno in tal senso. L’esigenza di intervenire con misure di prevenzione delle malattie professionali non è limitata al contesto provinciale ma è sentita anche a livello nazionale e internazionale, infatti nel mondo circa l’80% dei 2.300.000 morti annualmente sul lavoro sono causati da malattie e solo il 20% da infortuni.
La realizzazione di una campagna di prevenzione delle malattie professionali è un modo per diffondere la cultura della prevenzione delle malattie professionali, con la consapevolezza che conoscere tali malattie, sapere come e dove si possono contrarre e sapere che ognuno di noi può fare qualcosa per evitare che insorgano, è essenziale per creare un contesto in cui al centro ci siano i lavoratori e la loro salute.
Obiettivi della campagna
L’obiettivo della campagna è duplice:
- diffondere la cultura della prevenzione delle malattie professionali in genere e di quelle muscolo scheletriche in particolare;
- far emergere le malattie professionali quale elemento per poterle prevenire. Esiste un fenomeno di sottonotifica delle malattie di sospetta origine professionale così come vi è una disomogeneità di denuncia dovuto al fatto che per alcune tipologie di malattie i criteri diagnostici non sono sufficientemente condividi e/o applicati. E’ necessario quindi aumentare la sensibilizzazione e le capacità diagnostiche per far emergere i casi di malattia di sospetta origine professionale.
A chi si rivolge
La campagna interessa i settori dell’agricoltura, dell’industria/artigianato ed edilizia e si rivolge a datori di lavoro, lavoratori e medici (ritenendo che la crescita culturale in materia non possa prescindere dal coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti). Essa si realizzerà attraverso materiale informativo quale depliant, locandine, manifesti ma anche attraverso incontri formativi rivolti ai medici competenti, alle Associazioni di categoria, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e ai medici di medicina generale.
Cosa possiamo fare
Le azioni che possono essere messe in atto per prevenire le malattie professionali sono diverse: riprogettazione dei posti di lavoro, introduzione di nuove tecnologie di supporto al lavoro, formazione dei lavoratori ecc.