Autismo
L’impatto della gravità del quadro clinico associato ai disturbi dello spettro autistico necessita della costruzione di un sistema di risposte diversificate e multiformi da parte delle istituzioni pubbliche in stretto raccordo con le istituzioni private, con le associazioni dei familiari e con il privato sociale più in generale.
L’autismo viene collocato, nell’attuale classificazione del DSM IV, tra i disturbi pervasivi dello sviluppo ancorché si sia ormai fatta strada la definizione unificante di “disturbi dello spettro autistico” quali manifestazioni diverse di una significativa compromissione dello sviluppo con esordio precoce.
Trattandosi di una condizione patologica cronica e inabilitante caratterizzata da una forte pervasività anche in termini di implicazioni sulla tenuta del tessuto familiare complessivo abbisogna della costruzione di un percorso assistenziale sociosanitario che integri le risorse e gli interventi a disposizione di tipo sanitario, sociale ed educativo.
La formulazione della diagnosi rappresenta il punto di partenza di un percorso che vede coinvolti la persona, gli operatori dei servizi sanitari e sociali, la famiglia, la scuola in un’ottica di collaborazione e supporto alla famiglia stessa, anche attraverso interventi che contrastino e riducano il più possibile gli esiti disabilitanti dell’affezione.
Punto di riferimento è il “Percorso diagnostico terapeutico per i disturbi dello spettro autistico”, approvato con deliberazione del direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari n. 416 del 26 luglio 2012. La Giunta provinciale, con deliberazione n. 1718 dell'8 agosto 2012 (modificata con deliberazione n. 270/2014) ha integrato, in attuazione di quanto previsto dal “Percorso diagnostico terapeutico per i disturbi dello spettro autistico”, il nomenclatore delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, di diagnostica per immagini e di laboratorio erogabili nell'ambito del Servizio sanitario provinciale.