Provincia autonoma di Trento
Pubblicazione

Report HTA. Azienda provinciale per i servizi sanitari. Progetto IRCS PAT-FBK

Risonanza magnetica a 3 Tesla

La Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) è una tecnica che permette di indagare la materia tramite l’eccitazione degli spin nucleari degli atomi che la compongono. Essa nasce negli anni ’40 negli Stati Uniti e resta, per i primi vent’anni di utilizzo (1950-1970), una tecnica usata soprattutto per analisi concernenti la fisica e la chimica molecolare. Dagli inizi degli anni ’70 la RM inizia ad essere pensata come un possibile strumento di imaging del corpo umano, grazie alla diversa risposta di tessuti sani e tessuti tumorali agli stimoli utilizzati in RM, con le prime applicazioni ospedaliere di routine che partono negli anni ’80. Ad oggi, l’imaging a Risonanza Magnetica (MRI) è una metodica in rapido sviluppo, largamente diffusa nel mondo ed in Italia. Al 2011, nel nostro paese le risonanze total body di tipo fisso installate (le quali rappresentano circa il 75% del totale) erano 1041 (1). L’MRI si basa sull’utilizzo di campi magnetici e radiofrequenze. Nata come metodica per l’acquisizione di immagini anatomiche, nel corso degli anni la RM ha permesso l’acquisizione di immagini che restituiscono all’utilizzatore anche altri tipi di informazione. La risonanza magnetica funzionale (fMRI) permette di avere informazioni sulla funzionalità di un tessuto, l’angiografia a risonanza magnetica (MRA) rende possibile valutazioni sul flusso sanguigno all’interno dell’apparato circolatorio, l’imaging di diffusione restituisce un’immagine relativa alla diffusione molecolare all’interno dei tessuti, la spettroscopia (MRS) ha come obiettivo l’ottenimento di informazioni di carattere biochimico.
In tutte le tecniche sopra citate, di essenziale importanza è il valore di un parametro chiamato Rapporto Segnale / Rumore (SNR), che rappresenta il rapporto fra l’intensità di segnale media proveniente dal tessuto e la deviazione standard del rumore di fondo. Più alto il SNR, maggiore la “nitidezza” dell’immagine.
Il SNR è correlato, fra le altre cose, anche all’intensità del campo magnetico statico che caratterizza la macchina, e cresce linearmente al crescere di questo. Data l’importante ricaduta in termini di qualità dell’immagine elaborata del SNR, la tendenza del mercato è quella di spingere verso la produzione e l’acquisizione di macchine per RM contraddistinte da un campo sempre più alto. Tuttavia, è da rimarcare come un incremento nella qualità di un parametro tecnico di imaging non si rifletta necessariamente in un incremento del potere diagnostico, l’eventuale incremento del quale a sua volta non sempre comporta un beneficio clinico effettivo per il paziente (2). Inoltre, l’incremento di campo magnetico statico porta con sé alcune problematiche: dal punto di vista tecnico, ad alto campo aumenta il problema dell'omogeneità delle immagini su grandi distretti corporei con conseguenti peggiori risultati diagnostici, cosa che impone buona conoscenza da parte dell’utilizzatore di quali siano i criteri di appropriatezza d’uso più adatti; dal punto di vista economico la maggiore complessità tecnica comporta un aumento dei costi di installazione e di successiva gestione; dal punto di vista della sicurezza l’alto campo comporta un aumento del rischio connesso all’esposizione a campi magnetici statici ed a radiofrequenze. A questo si aggiunge il fatto che in Italia la diffusione delle macchine a campo maggiore di 2 Tesla è, per legge (DPR 542 dell’8 Agosto 1994), riservata a quegli istituti, pubblici e privati, che ne facciano un uso connesso a protocolli di ricerca specifici.
Tutti questi fattori concorrono a rendere la decisione sull’acquisizione di una RM 3T, specie se comparata a quella di una RM a campo più basso (RM 1,5T), complessa e multifattoriale, dovendo prendere in considerazione parametri che spaziano dall’efficacia diagnostica e clinica alla complessità gestionale della macchina e del personale che con essa si troverebbe ad operare.
Nel corso del biennio 2012-1013, l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS) di Trento è a confrontarsi con l’ipotesi di acquisizione di una RM 3T, sia al fine di verificare la possibilità di mettere utilmente a disposizione dei clinici un ulteriore strumento di diagnosi, sia nell’ottica delle progettualità correlate al futuro Nuovo Polo Ospedaliero del Trentino. Lo scopo del presente report è quello di fornire al decisore (la Direzione Aziendale) indicazioni ed informazioni utili ai fini decisionali.
Come indicato nelle conclusioni del report, dall’analisi della letteratura, dal confronto con i clinici e dalle indicazioni emerse nel corso del suddetto seminario appare chiaro che la Risonanza Magnetica 3 Tesla non rappresenta, ad oggi, una tecnologia pronta all’uso nel nostro contesto, ma piuttosto deve essere vista come dispositivo attorno al quale costruire conoscenze e competenze specifiche

Risonanza magnetica a 3 Tesla
Data di pubblicazione
22/02/2018
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